Storie di viti e di animali – Territori narrati tra uve e animali dimenticati è un progetto nato con l’intento di esplorare e raccontare le relazioni profonde che legano l’uomo ai vitigni e agli animali locali, attraverso un approccio culturale, simbolico e narrativo. Il progetto si sviluppa attorno a un ciclo di incontri digitali previsti nel mese di luglio 2025, durante i quali voci diverse – ricercatori, artisti, esperti e viticoltori – si incontrano per intrecciare saperi e sensibilità. Ogni appuntamento si concentra su uno o più vitigni, affrontati come veri e propri elementi identitari e culturali, mettendo in luce il loro valore linguistico, storico, paesaggistico e affettivo. L’intento è restituire un racconto del territorio che superi la dimensione tecnico-produttiva e recuperi la complessità simbolica e la memoria che vitigni e animali portano con sé.
L’obiettivo principale del progetto è attivare un dialogo multidisciplinare e accessibile che permetta di rileggere il mondo vitivinicolo italiano alla luce di nuove chiavi interpretative, capaci di valorizzare il legame profondo tra paesaggio, cultura, biodiversità e tradizione. Attraverso l’analisi del nome, dell’origine e del contesto di alcuni vitigni autoctoni, si cerca di far emergere non solo elementi agronomici e storici, ma anche simboli, pratiche e relazioni che contribuiscono alla costruzione di un paesaggio culturale. In questo modo, il progetto mira a creare una narrazione condivisa che possa risuonare tanto nel mondo accademico quanto in quello agricolo, artistico e divulgativo, grazie anche alla produzione di disegni per ciascun vitigno.
Il Centro di Ricerca OPERA ha assunto un ruolo centrale nel coordinamento scientifico e metodologico dell’intero progetto, promuovendo un approccio olistico alla sostenibilità che integra aspetti ambientali, sociali, culturali e simbolici. OPERA ha sostenuto la struttura e la visione del percorso, facilitando la connessione tra ricerca bibliografica, rappresentazione artistica (tramite la realizzazione di disegni che illustrano i vitigni e i loro animali) e testimonianza esperienziale. Il centro ha inoltre curato l’impostazione contenutistica e la regia degli incontri, garantendo coerenza tra gli interventi e costruendo una cornice critica capace di valorizzare il dialogo tra i diversi partecipanti. In questa prospettiva, OPERA ha svolto un ruolo di ponte tra la conoscenza accademica e la sua traduzione in strumenti di racconto, coinvolgimento e divulgazione.
Il ciclo di incontri ha l’intento di produrre una ricca documentazione di contenuti originali, che comprendono approfondimenti bibliografici su vitigni autoctoni, illustrazioni artistiche realizzate dal disegnatore Emanuele Baistrocchi, riflessioni storiche e culturali, ma anche testimonianze dirette da parte di agricoltori custodi della memoria viticola. Le conversazioni stimolate da ogni incontro hanno generato nuove connessioni e suggestioni tra persone e territori, rafforzando la consapevolezza dell’importanza della dimensione culturale nella gestione sostenibile della vite e del paesaggio. Il progetto ha inoltre consentito la raccolta di materiali trasversali che offrono una visione inedita e suggestiva della biodiversità coltivata, intesa come patrimonio comune da custodire e valorizzare. La partecipazione attiva di aziende agricole locali e il coinvolgimento di esperti provenienti da ambiti diversi hanno rafforzato la dimensione corale dell’iniziativa, facendone emergere il potenziale divulgativo e trasformativo.
Il percorso avviato con Storie di viti e di animali proseguirà con la realizzazione di un manoscritto illustrato, che restituirà in forma narrativa, scientifica e visiva quanto emerso dagli incontri. Il volume – a metà tra saggio, atlante e racconto – costituirà uno strumento di approfondimento e divulgazione destinato a un pubblico ampio: studiosi, operatori del settore, istituzioni, appassionati di cultura del vino e del territorio. L’obiettivo sarà quello di dare continuità e concretezza al lavoro svolto, trasformando il progetto in un contributo duraturo alla riflessione sulla sostenibilità culturale e alla valorizzazione della biodiversità viticola autoctona. La pubblicazione rappresenterà il punto di arrivo di questa prima fase e, allo stesso tempo, l’inizio di un possibile percorso di replicabilità e ampliamento a nuovi territori e nuovi racconti.